Nell’attuale scenario socio-economico, caratterizzato da frammentazione e fragilità dei legami sociali, discontinuità dei percorsi di autonomia delle persone e parzialità delle risposte offerte del sistema di welfare, i temi dell’abitare e della coesione sociale acquistano un peso sempre più consistente all’interno del dibattito pubblico sulle politiche sociali.
Il bisogno abitativo si è acuito ed esteso a fasce sempre più ampie e diversificate di popolazione che non per forza coincidono con le figure deboli che siamo abituati ad immaginare. Tra queste vecchie e “nuove” fasce di popolazione, occorre considerare le persone che necessitano di un accompagnamento all’acquisizione o riacquisizione dell’autonomia abitativa (persone con disabilità, nuclei mamma-bambino, anziani in dimissione ospedaliera) o di uscita da percorsi e momenti di fragilità sociale ed economica (soggetti in situazione emergenziale di sfratto, disoccupazione) ma anche persone con esigenze abitative temporanee a bassa costo come studenti, stagisti, parenti di degenti ospedalieri o persone separate.
I progetti di housing sociale e le attività di coesione rispondono pienamente a questi vecchi e nuovi bisogni, offrendosi come risposta integrativa all’offerta locale, mettendo in campo nuove opportunità di attivazione delle risorse delle singole persone, Enti, Associazioni e di tutto il territorio, oltre a promuovere la diffusione del benessere sociale in ogni sua forma.
Elemento cardine dell’housing sociale è dunque rappresentato da una proposta di abitare che pone al centro la persona e il territorio e che ne riconosce, accanto alle fragilità, le risorse e le competenze che possono essere messe in gioco.
Il progetto considera la rete come elemento fondamentale e caratterizzante: sinonimo di intreccio, di punti/snodi che si congiungono tra loro dando vita a connessioni, contaminazioni e legami, la rete mira a coinvolgere i cittadini, le associazioni, i servizi e gli enti del territorio nella co-progettazione e realizzazione delle attività.